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razze pericolose

Cani, esistono razze pericolose? ecco il parere dell’esperto

News Redazione -

Ermanno Giudici, presidente di Enpa Milano, parla di «cattivi conduttori». E fa un’analisi: «È un argomento che colpisce emotivamente e sul quale manca chiarezza». Ogni volta che accade un episodio di morsicatura grave provocato da un cane di grossa taglia e in particolare da un molossoide, come un pitbull o un amstaff, inevitabilmente si riapre l’annosa questione sulle razze canine, identificandone alcune come potenzialmente pericolose per l’uomo.Un argomento che colpisce emotivamente, sul quale sembra manchi la volontà di fare davvero chiarezza. Per cercare di essere comprensibili occorre suddividere la questione in tre distinti argomenti. Potenzialità dell’offesa Ogni cane, a seconda della taglia e della conformazione cranica può avere una potenzialità offensiva del morso molto diversa. I molossoidi, ad esempio, hanno una leva molto favorevole e una muscolatura molto sviluppata e per questo sono in grado di mordere in modo molto efficace, mantenendo la presa per lungo tempo.Questi cani potenzialmente sono quindi in grado di provocare maggiori lesioni in caso di aggressione, ma questo non significa che siano cani pericolosi. Un pitbull è come un culturista, ma nessuno si sognerebbe di dire che un atleta sia pericoloso solo perché in possesso di una particolare prestanza fisica. Selezione scorretta L’allevamento incontrollato dei cani e la creazione di razze non ancora stabili, come i lupi cecoslovacchi, può dar luogo a soggetti che non essendo equilibrati possano avere una maggior reattività.Questo può accadere con i cani di qualsiasi taglia, allevati in modo scorretto, non socializzati nel modo dovuto e tolti alle cure parentali della madre precocemente. Il problema è comune ma il risultato, sotto il profilo del danno potenziale, può essere completamente diverso a seconda della razza. Cattivi proprietari n cane non è per tutti e chi decide di adottarne uno deve chiedersi se sarà in grado di gestirlo in modo corretto, di educarlo con criterio e consapevolezza e se possieda capacità e corretta formazione per gestirlo.In caso contrario sarebbe opportuno fare scelte più responsabili, compresa quella di non avere un cane. Esistono poi i pessimi proprietari, che sono rappresentati da quel tessuto sociale che ha comportamenti aggressivi, che vive al confine fra violenza e delinquenza, che alleva i cani per farli diventare aggressivi, per usarli come armi improprie sottoponendoli spesso a maltrattamenti, sia fisici che legati alle condizioni di vita.Oppure per farli diventare una fonte di reddito, con riproduzioni incontrollate e allevamenti casalinghi messi in atto senza criterio. Un cane maltrattato sino dalla tenera età può sviluppare una maggior aggressività e avere instabilità nei comportamenti. Queste persone dovrebbero essere interdette dall’avere animali e andrebbero monitorate con maggiore attenzione.I molossoidi e i cani di grossa taglia, presi senza criterio, hanno un alto tasso di abbandono e stanno riempiendo i canili, a causa della scarsa possibilità di trovare un’adozione. In questo modo per l’animale si chiude il cerchio del maltrattamento, con una sentenza di «fine pena mai!». «Decrescita dolce» Da tempo si parla di decrescita dolce per alcune razze, di vietarne la riproduzione e il commercio: questa può essere una strada da percorrere, se si raggiunge la consapevolezza di non essere in grado di mettere in atto provvedimenti di tutela diversi.Nell’interesse dei cani prima di tutto e dell’incolumità delle persone. Meglio perdere il patrimonio genetico di alcune razze, se non siamo in grado di gestire correttamente i potenziali proprietari pericolosi, per scelta o per incapacità nella gestione.Fonte: corriere.itArticolo scritto da Ermanno Giudici, Presidente Enpa Milano

Regolamento cani: ecco le razze per le quali a milano servirà il patentino

News Redazione -

E' entrato in vigore il nuovo regolamento animali, che prevede il patentino per possedere una serie di razze considerate "pericolose". Ecco quali sono. Sono 27 le razze di cani per le quali, a Milano, i proprietari dovranno dotarsi di "patentino". Lo prescrive il nuovo regolamento per la tutela e il benessere degli animali, approvato lunedì in consiglio comunale.Inizialmente si era pensato all'obbligo di museruola per tutti i cani anche nelle aree a loro dedicate, ma questo è parso un provvedimento eccessivo e così si è preferito istituire l'obbligo di un patentino (con corso di 3 giorni) per i proprietari di razze specifiche.Non è invece stato approvato un emendamento che chiedeva di estendere il patentino a tutti i cani, indistintamente. Le razze sono quindi state scelte tra quelle "potenzialmente pericolose", per così dire, e agli incroci derivati da quelle razze. Ecco l'elenco.Le razze per le quali serve il patentino sono queste (per quelle sottolineate abbiamo preparato degli approfondimenti ad hoc):American bulldog Pastore dell’Anatolia Pastore di Charplanina Pastore dell’Asia centrale Pastore del Caucaso Pastore Maremmano Abruzzese Cane da Serra da Estreilla Dogo argentino Fila brazileiro Perro da canapo majoero Perro da presa canario Perro da presa Mallorquin Pit bull Pit bull mastiff Pit bull terrier Rafeiro do alentejo Rottweiler Rhodesian ridgeback Tosa inu American Staffordshire Bandog + molossoidi di grande taglia Bull terrier Boerboel Cane Corso Lupo Cecoslovacco Cane lupo di Saarloos Cane lupo italianoL'elenco però non è completamente esaustivo. Oltre ai già citati incroci derivati da queste razze, infatti, si nota l'accenno ai "molossoidi di grossa taglia", tra cui per esempio vanno inclusi il San Bernardo, l'Alano o il Terranova, seppure non in elenco.C'è infine il "caso" del Dobermann che, stando alla classificazione internazionale della F.C.I., rientrerebbe tra i molossoidi. Altre la includono invece tra i lupoidi. Fonti comunali vicine ai consiglieri che hanno proposto il patentino, contattate in merito da MilanoToday, riferiscono semplicemente che il Dobermann «non è in elenco».Chiunque sia già proprietario di una di queste razze ha due anni di tempo dall'entrata in vigore del regolamento per acquisire il "patentino cane speciale" rilasciato dall'Ats. Per le adozioni dal canile, si hanno sei mesi di tempo dall'adozione; per le nuove acquisizioni, la disposizione si applica dopo sei mesi dall'entrata in vigore del regolamento, dopodiché occorrerà avere il patentino per poter acquisire il cane.Fonte: MilanoToday

Storia e origini dei cani: la loro evoluzione nel corso dei secoli

Curiosità Redazione -

Le origini dei cani sono da ricercare nei loro antenati lupi, ma il rapporto d'amore che ci lega a loro è il frutto di secoli di evoluzione.di Sijani Lavdie - Chissà quanti di noi, guardando i nostri amici a quattro zampe, si sono chiesti da dove abbiano avuto origine questi splendidi “partner” da compagnia. Ebbene, pur non sembrando, dato il loro comportamento affettuoso e docile, questi meravigliosi alleati discendono dai più anziani lupi. Ancora prima che gli uomini mungessero le mucche, allevassero maiali, inventassero l'agricoltura, la parola scritta e avessero case fisse, e sicuramente prima di avere i gatti, hanno avuto i cani. Il risultato di tale ricerca è stato affermato da uno studio della University of Oxford con la collaborazione di scienziati di tutto il mondo. Di fatto pensare di poter addomesticare un lupo, non è un'impresa così elementare. I lupi di certo non sono animali semplici da domare, perfino da cuccioli. L'idea è che questo processo si sia sviluppato, lentamente, giorno dopo giorno, con il passare degli anni. Ad esempio, se immaginiamo di essere una tribù che vive in mezzo alla natura, di notte avremmo paura in quanto sentiremmo, in lontananza, l'ululare di un branco di lupi affamati. Allora la soluzione più consona a tale problema, vista l'impossibilità di affrontarli, potrebbe essere procurare loro del cibo. Ed è qui che nasce quel tacito patto “uomo – lupo”. L'uomo da parte sua si impegnava per far trovare al branco gli avanzi di cibo; mentre il lupo si lasciava piano piano addomesticare. Così in questo implicito accordo tra i due, l'uomo ci guadagnava anche protezione. Nessun altro animale si sarebbe avvicinato alla tribù, essendo essa circondata da un branco di lupi. Quindi la teoria più plausibile è che, in questa tolleranza reciproca, i “cani” abbiano inventato loro stessi dando origine alle più disparate razze sparse in tutto il mondo.Quanti anni hanno i nostri cani? E da dove provengono?Dopo alcune ricerche, gli scienziati hanno scoperto che i cani sono stati addomesticati circa 15.000 anni fa. Infatti all'incirca 14.000 anni fa, la gente seppelliva i cani, a volte insieme agli esseri umani. Poi però a smentire questa notizia sono stati alcuni biologi, secondo i quali l'addomesticamento del cane è avvenuta ben più di 30.000 anni fa. Essi basano le loro teorie in relazione alle prove del DNA e alla forma degli antichi teschi. Poi, sempre secondo i ricercatori, i primi cani sembra abbiano avuto origine in Asia orientale, in Mongolia, in Siberia, in Europa ed in Africa. Mentre intuire quando tutto ciò possa aver avuto inizio e dare quindi al cane una collocazione temporale è stato all'incirca dimostrato, la cosa più complicata è stata riuscire a capire il luogo, ovvero l'esatta provenienza del primo cane e la nascita delle razze di cane. Secondo gli studi svolti da Earth Sky, esaminando il DNA di 549 cani provenienti da 38 paesi diversi, è emerso che i primi uomini, ad aver accolto dei lupi grigi per poi trasformarli in cani, si trovavano in Asia centrale. In pratica osservando i dati raccolti sui cani viventi ai giorni nostri, gli studiosi si sono accorti di come i nostri fedelissimi amici a quattro zampe abbiano diversi elementi in comune con i cani dell'Asia centrale. Ciò fa pensare a che ne abbiano appunto una diretta discendenza.Differenze fra cane e lupo: come riconoscerli? Jeffrey Cohn, nel suo libro “How Wild Wolves Became Domestic Dogs” ( come i selvaggi lupi sono diventati cani domestici) sostiene che gli uomini, finché non hanno iniziato a dare vita agli insediamenti agricoli e stabilirsi permanentemente in un determinato luogo, non hanno avuto bisogno di allevare i cani per scopi specifici. La difficoltà degli scienziati nel poter dare al cane una provenienza storica certa, sta nel fatto che non ci sono resti antichi di cani e le ossa in loro possesso sono molto simili ai resti del lupo. Questo perché i primi cani avevano una forte analogia con i lupi. Tutto ciò rende ancora più difficile la loro distinzione dal punto di vista archeologico. Sappiamo inoltre che il DNA del lupo è compatibile con quello del cane al 98 – 99 % . L'unica differenza che distingue il nostro cane domestico dal lupo selvaggio è che quest'ultimo ha un cervello molto più grande rispetto al nostro migliore amico.